Certificazioni IPC e qualità delle Schede Elettroniche: perché sono fondamentali

Nel settore della produzione di schede elettroniche, le certificazioni IPC rappresentano uno standard riconosciuto a livello globale per garantire qualità, affidabilità e conformità tecnica. Queste certificazioni non sono solo un “bollino” da esibire, ma un requisito strategico, richiesto in particolare nei settori ad alta criticità come medicale, automotive e militare.

 

In questo articolo analizziamo:

 

  • Cosa sono le certificazioni IPC
  • Le diverse tipologie e classi
  • I benefici per produttori e clienti
  • Come vengono applicate concretamente in Eurek
  • Le prospettive future di questo standard
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Che cos’è una certificazione IPC?

IPC (originariamente Institute for Printed Circuits) è un’organizzazione internazionale che sviluppa e aggiorna standard tecnici per la produzione elettronica. Le certificazioni IPC definiscono i criteri di accettabilità per ogni fase di assemblaggio, ispezione e collaudo delle schede elettroniche.

 

Questi standard sono frutto del lavoro condiviso di ingegneri e tecnici di tutto il mondo e rappresentano una guida operativa completa per chi lavora nel settore.

Tipologie di certificazioni IPC e relative classi

Le certificazioni IPC sono suddivise in categorie tematiche, ciascuna focalizzata su una specifica fase del processo elettronico. Tra le più diffuse troviamo:

 

  • IPC-A-610: accettabilità degli assemblaggi elettronici (utilizzata da Eurek)
  • IPC-A-600: requisiti per circuiti stampati
  • IPC-7711/7721: riparazioni e modifiche
  • IPC-WHMA-A-620: cablaggi e connessioni elettriche

Ogni certificazione definisce standard qualitativi in base alla classe di prodotto:

 

  • Classe 1 – Prodotti a bassa criticità (es. elettronica consumer)
  • Classe 2 – Elettronica industriale e automotive
  • Classe 3 – Settori ad alta affidabilità: medicale, militare, aerospace

La classe determina cosa è accettabile o meno, e le specifiche possono essere adattate secondo le esigenze del cliente, che ha sempre l’ultima parola sul livello di qualità richiesto.

Perché ottenere una certificazione IPC: i vantaggi concreti

Per i produttori:

 

  • Uniformità nei processi produttivi
  • Riduzione degli scarti e delle rilavorazioni
  • Miglior gestione della qualità
  • Migliore formazione del personale operativo

Per i clienti:

 

  • Maggiore fiducia nel prodotto e nel fornitore
  • Garanzia di conformità a standard internazionali
  • Controllo dettagliato sui criteri di accettazione
  • Riduzione dei rischi legati a difetti o non conformità

In molti settori, avere personale certificato IPC è un prerequisito per essere scelti come fornitori.

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Come applichiamo lo standard IPC-A-610 nella produzione

Abbiamo recentemente rinnovato la certificazione IPC-A-610 per quattro operatori interni, un numero significativo per una realtà medio-piccola. Questo traguardo consente di:

 

  • Gestire correttamente la classificazione dei prodotti durante assemblaggio e controllo ottico automatico (AOI)
  • Adattare i parametri di ispezione alle classi IPC richieste
  • Intervenire tempestivamente su eventuali dubbi grazie alla consultazione del manuale IPC interno

Oltre all’impatto operativo, questa certificazione rappresenta un forte elemento di branding tecnico, che Eurek comunica anche attraverso i canali digitali, come LinkedIn, con ottimi riscontri da parte di clienti e stakeholder.

Formazione e percorso di certificazione IPC

Il percorso di certificazione IPC prevede:

 

  • 2 giornate di formazione 
  • Studio guidato dei capitoli del manuale ufficiale
  • Test finali per 7 moduli, ognuno composto da 20–25 domande
  • Soglia di superamento del 70% per ciascun test

La certificazione è personale e valida per 2 anni, dopodiché è necessario un aggiornamento per il rinnovo.

Un vantaggio competitivo sul mercato

Oltre al valore tecnico, le certificazioni IPC rappresentano un vantaggio competitivo concreto:

 

  • Alcuni clienti, specialmente nei settori medicale e automotive, non prendono in considerazione fornitori non certificati
  • Altri clienti, pur non richiedendo formalmente lo standard, lo percepiscono come un segnale di serietà e affidabilità

In ambito commerciale e marketing tecnico, l’IPC è spesso motivo di condivisione e valorizzazione pubblica, contribuendo alla reputazione del brand

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Certificazioni IPC: una garanzia che distingue Eurek nel mercato italiano

Nel panorama italiano, poche realtà medio-piccole possono vantare un team con 4 operatori certificati IPC. Questo posiziona Eurek tra i fornitori più preparati e strutturati a livello di qualità, anche per produzioni a basso volume e customizzate.

 

L’approccio di Eurek è orientato al miglioramento continuo: massima qualità anche nei dettagli, indipendentemente dal settore di destinazione, come dimostra l’adozione dei più alti standard anche su schede destinate a prodotti consumer.

Prospettive future delle certificazioni IPC

Le certificazioni IPC sono soggette a revisione biennale, per aggiornarsi a materiali, tecnologie e processi emergenti. In un contesto di forte evoluzione – come l’avvento della mobilità elettrica e dell’IoT – è previsto un ulteriore rafforzamento del ruolo degli standard internazionali.

 

La tendenza è chiara: nei prossimi anni, lavorare secondo standard IPC sarà sempre più la norma, non l’eccezione.

Domande frequenti sulle certificazioni IPC

 

Che cos’è una certificazione IPC?
È uno standard tecnico internazionale che definisce i criteri di qualità per la produzione di schede elettroniche.

Qual è la differenza tra IPC classe 1, 2 e 3?
La classe 1 si applica a prodotti consumer, la 2 all’industriale/automotive, la 3 a settori critici (es. medicale). A ogni classe corrispondono criteri diversi di accettabilità.

Quanto dura una certificazione IPC?
Due anni. Al termine è necessario rinnovarla tramite un nuovo corso con esame.

Avere personale certificato IPC è obbligatorio?
Non sempre, ma in settori regolamentati o ad alta criticità, è spesso un prerequisito per poter operare.

Vuoi lavorare con un partner certificato IPC?

Eurek è il partner ideale per aziende che cercano schede elettroniche di alta qualità, tracciabili e conformi agli standard internazionali.

 

📧 Scrivici a info@eurek.it
📞 Chiamaci al +39 0542 609120

 

Affidabilità e competenza, certificate.

L’Importanza della Tracciabilità nelle Schede Elettroniche: qualità e sicurezza garantite

In un settore complesso e ad alta responsabilità come quello della produzione elettronica, la tracciabilità rappresenta un elemento chiave per garantire qualità, sicurezza e affidabilità. Non si tratta soltanto di una procedura tecnica, ma di un vero e proprio strumento strategico che tutela sia i produttori che i clienti finali.

 

In questo articolo esploriamo il significato e il valore concreto della tracciabilità applicata alle schede elettroniche, così come viene implementata in Eurek, attraverso un processo strutturato, automatizzato e orientato al controllo completo del ciclo produttivo.

operatrice eurek al lavoro per ottimizzare la tracciabilità delle schede elettroniche

Che cos’è la tracciabilità di una scheda elettronica?

Nel contesto della produzione elettronica, la tracciabilità è la capacità di risalire in modo preciso a ogni componente montato su una scheda, con tutte le informazioni relative alla sua origine, al suo montaggio e alle eventuali attività correttive svolte.

In Eurek, questo si traduce in un sistema ben definito: su ogni scheda viene applicata automaticamente, in fase di montaggio, un’etichetta con codice Data Matrix (4×4 mm), trattata a tutti gli effetti come un componente elettronico. Questo codice univoco consente, anche semplicemente tramite uno smartphone, di accedere ai dati collegati nel nostro database interno.

 

Ogni codice è associato a:

 

  • Fornitore e lotto del componente
  • Data di arrivo e DDT
  • Codice costruttore
  • Quantità montate
  • Eventuali segnalazioni o anomalie

Questo sistema garantisce visibilità e controllo su ogni scheda, anche a distanza, offrendo supporto immediato in caso di verifiche o problemi sul campo.

Tecnologie e processi a supporto della tracciabilità

Il sistema di tracciabilità in Eurek è reso possibile da un flusso interconnesso e automatizzato tra diverse macchine e operatori:

 

  1. Montaggio automatico dell’etichetta tramite Pick and Place
  2. Controllo ottico automatico (AOI) che legge e verifica l’etichetta
  3. Repair Station dove un’operatrice esegue verifiche mirate sulla base dei risultati forniti dall’AOI
  4. Salvataggio dati e report finali, con dettagli su componenti, verifiche, interventi e rework

Ogni scheda viene monitorata passo dopo passo, e ogni commessa genera un report dettagliato salvato nei server aziendali, utile per audit interni, miglioramenti futuri e supporto clienti.

operatrici eurek al lavoro per ottimizzare la tracciabilità delle schede elettroniche

Tracciabilità e qualità: un binomio indissolubile

La tracciabilità non è solo un supporto tecnico, ma un vero e proprio elemento di controllo qualità. Identificare in modo puntuale il punto critico su una scheda consente:

 

  • Di intervenire in modo mirato
  • Di analizzare i dati storici e prevenire il ripetersi di errori
  • Di ottimizzare il processo produttivo nei lotti successivi

Un controllo accurato, infatti, migliora anche la sicurezza del prodotto finito, perché permette di isolare eventuali problemi prima che si diffondano o compromettano la produzione. È un vantaggio concreto sia per Eurek, che può correggere in tempo reale, sia per i clienti, che ottengono un prodotto più affidabile e tracciabile in ogni dettaglio.

Il valore della tracciabilità per il cliente

Oggi, in un mercato competitivo e orientato alla massima affidabilità, la tracciabilità diventa un vero plus per il cliente. Anche senza un prodotto a catalogo, Eurek si distingue per:

 

  • Servizi personalizzati ad alto valore aggiunto
  • Possibilità di lavorare su piccoli lotti con tempistiche rapide
  • Supporto post-vendita trasparente ed efficiente

In caso di anomalie, grazie alla tracciabilità, il cliente può:

  • Ricevere assistenza immediata e precisa
  • Isolare il problema senza scartare l’intero stock
  • Essere avvisato preventivamente se un lotto risulta difettoso

Come racconta Gabriele, è successo realmente: un cliente ha segnalato un problema su un componente specifico. Grazie alla tracciabilità Eurek è riuscita a risalire al lotto coinvolto e il cliente ha potuto selezionare solo le schede da verificare, mantenendo operative le altre. Un approccio che ha ottimizzato tempi, risorse e fiducia reciproca.

Standard, normative e prospettive future

Oggi la tracciabilità è un requisito in molti settori industriali, in particolare quelli ad alta criticità come il medicale o l’automotive. Pur non essendo ancora imposta da ogni normativa, in Eurek la trattiamo come uno standard volontario, anticipando le esigenze del mercato.

 

E guardando al futuro? 

Secondo noi, la vera evoluzione sarà estendere la tracciabilità a 360 gradi:

 

  • Non solo sulla fase di montaggio, ma anche su collaudi, firmware, strumenti usati e operatori coinvolti
  • Rendere visibili anche le fasi successive, oggi meno automatizzate, attraverso l’integrazione di nuove tecnologie
  • Integrare piattaforme digitali e database unificati per offrire al cliente un prodotto interamente “leggibile” dal codice etichetta

Sarà una sfida tecnica e organizzativa, ma realizzare una tracciabilità completa del ciclo di vita della scheda significherà raggiungere un nuovo livello di affidabilità e valore per il cliente finale.

operatrice eurek al lavoro per ottimizzare la tracciabilità delle schede elettroniche

Tracciabilità come garanzia di affidabilità

In Eurek, la tracciabilità non è un obbligo, ma una scelta consapevole che riflette la nostra visione della qualità: anticipare i problemi, garantire risposte, rafforzare la fiducia.

È un pilastro della nostra produzione, uno strumento che rassicura il cliente e ci distingue nel mercato. Perché chi sceglie Eurek non cerca solo un assemblatore, ma un partner che mette precisione, trasparenza e controllo al centro di ogni progetto.

 

Contattaci per scoprire come Eurek può aiutarti a realizzare schede elettroniche sicure, controllate e su misura per il tuo prodotto.

Affidabilità non è solo una parola: da noi è tracciabile.

Il ruolo della creatività nella progettazione elettronica: un metodo per l’innovazione

Quando si parla di progettazione elettronica, spesso si immagina un processo rigoroso, guidato da specifiche tecniche dettagliate e procedure standardizzate. Ma c’è un elemento che distingue un progetto innovativo da una semplice realizzazione tecnica: la creatività.

 

In Eurek, la creatività non è un concetto astratto o un lusso riservato a pochi momenti di ispirazione. È un metodo di lavoro, un valore aziendale che guida ogni fase del nostro processo di progettazione. 

 

Secondo noi, progettare un circuito, un’interfaccia o un dispositivo non significa semplicemente soddisfare un requisito tecnico, ma esplorare nuove possibilità, sperimentare soluzioni alternative e ottimizzare ogni aspetto per ottenere il massimo risultato.

Il ruolo della creatività nella progettazione elettronica 1

Creatività in ingegneria: non solo arte, ma metodo

Contrariamente a quanto si possa pensare, la creatività in ambito tecnico non è sinonimo di improvvisazione. Anzi, è un processo razionale e strutturato, che si sviluppa attraverso alcune pratiche fondamentali:

 

  • Sperimentazione continua → testare nuove tecnologie, strumenti e approcci per trovare la soluzione migliore.
  • Collaborazione multidisciplinare → lavorare a stretto contatto con designer, produttori e clienti per integrare ogni elemento in modo armonioso.
  • Pensiero laterale → non limitarsi a eseguire un progetto, ma cercare sempre di ottimizzarlo e migliorarlo.
  • Approccio flessibile → essere pronti a rivedere un’idea, adattarla e perfezionarla fino a raggiungere il risultato ottimale.

Questo approccio ci permette di non limitarci a rispondere a una richiesta, ma di ripensare il problema e cercare soluzioni innovative.

Il processo creativo: dall’idea alla realizzazione

L’innovazione inizia sempre con una domanda: “Possiamo fare di meglio?”. 

 

Ci piace pensare che ogni progetto sia un’opportunità per esplorare nuove soluzioni, migliorare le prestazioni e ottimizzare i processi. Il nostro approccio alla progettazione elettronica non si limita a seguire un elenco di specifiche, ma si basa su un metodo dinamico e flessibile, in cui sperimentazione e creatività giocano un ruolo centrale. 

 

Per trasformare un’idea in realtà, adottiamo un processo strutturato che ci permette di valutare le esigenze, analizzare le possibilità e sviluppare soluzioni innovative, senza mai perdere di vista l’efficienza e la qualità.

1. Non limitarsi a seguire le istruzioni

In Eurek non ci accontentiamo di realizzare un prodotto sulla base di specifiche predefinite. Se un cliente arriva con una richiesta già strutturata, il nostro primo passo è analizzarla: esistono alternative migliori? Possiamo ottimizzare costi, prestazioni o usabilità?

 

Spesso chi commissiona un progetto ha un’idea chiara di quello che vuole ottenere, ma non sempre conosce tutte le possibilità esistenti. Il nostro compito è valutare se c’è una soluzione più efficace, che magari il cliente stesso non ha ancora preso in considerazione.

 

Ad esempio, se una richiesta prevede l’uso di un contatto meccanico, analizziamo se un contatto allo stato solido possa essere una scelta migliore in termini di affidabilità e durata. Se il cliente ci chiede una configurazione standard, ci domandiamo se possiamo proporre un design più efficiente.

 

2. Sperimentare per innovare

Per innovare, non basta seguire regole consolidate. Serve la volontà di testare, provare e anche sbagliare.

In Eurek dedichiamo tempo alla sperimentazione:

 

  • Esploriamo nuovi materiali e tecnologie prima ancora che ci vengano richiesti.
  • Facciamo test pratici per capire come una nuova soluzione può migliorare un progetto.
  • Utilizziamo prototipi e iterazioni per perfezionare ogni aspetto del prodotto finale.

Questo approccio ci permette di essere sempre un passo avanti e di offrire ai nostri clienti soluzioni non solo funzionanti, ma realmente ottimizzate.

 

3. Ascolto attivo del cliente 

L’innovazione non avviene in isolamento. Il confronto con il cliente è parte integrante del nostro processo creativo. Se il rapporto è troppo rigido o burocratico, troppe informazioni restano intrappolate nei rispettivi uffici, limitando il potenziale di miglioramento.

 

Noi crediamo che il cliente debba essere parte attiva del processo, non solo un destinatario del prodotto finale. Spesso capita che, durante lo sviluppo, emergano nuove idee e possibilità di ottimizzazione. Per questo, manteniamo sempre aperto un dialogo costante, pronti a modificare, adattare e perfezionare il progetto in corso d’opera.

 

Grazie a una comunicazione aperta e senza rigidità, ci assicuriamo che ogni progetto sia realmente ottimizzato per le esigenze operative del cliente, non solo per le specifiche tecniche predefinite. Questo approccio ci permette di anticipare possibili criticità, proporre soluzioni più efficaci e costruire un prodotto che non sia solo funzionale, ma anche intuitivo, pratico e adattabile nel tempo.

 

4. Andare oltre il singolo componente: una progettazione multidisciplinare

Un dispositivo elettronico non esiste nel vuoto: deve integrarsi perfettamente nel sistema in cui verrà utilizzato. Per questo, non ci limitiamo a progettare singole schede o componenti, ma guardiamo al quadro generale.

 

Ad esempio, se stiamo progettando un modulo per un cruscotto, non pensiamo solo all’elettronica, ma collaboriamo con i designer e gli ingegneri meccanici per garantire un’integrazione perfetta. Se un cavo può essere spostato per migliorare il montaggio o la manutenzione, interveniamo già in fase di progettazione, evitando problemi futuri.

 

Questa visione d’insieme ci permette di anticipare criticità e ottimizzare il prodotto in modo più efficace.

Il ruolo della creatività nella progettazione elettronica 2

La creatività come cultura aziendale

Molti di noi, nel tempo libero, portano avanti progetti personali legati all’elettronica, e spesso queste esperienze si trasformano in innovazioni aziendali. Alcuni esempi?

 

  • Un nostro collega ha sviluppato un sistema domotico per la propria casa, acquisendo conoscenze che poi ha applicato nei progetti Eurek.
  • L’interesse per nuove tecnologie come IoT e RFID ha portato l’azienda a integrare questi elementi nei prodotti, anticipando le richieste del mercato.
  • La sperimentazione su nuovi sensori ci ha permesso di avere sempre pronte soluzioni avanzate, ancor prima che ci venissero richieste.

Per questo, in Eurek non ostacoliamo le passioni personali, ma le incoraggiamo, perché crediamo che l’innovazione nasca dalla curiosità e dalla voglia di sperimentare.

Concludendo: la creatività come metodo di lavoro

Il nostro approccio dimostra che la creatività non è un’abilità astratta, ma un metodo di lavoro concreto. Non significa ignorare le specifiche tecniche, ma andare oltre le soluzioni preconfezionate e cercare sempre il miglior risultato possibile.

Abbiamo imparato che l’innovazione nasce da:


Sperimentazione continua
Collaborazione multidisciplinare
Ascolto attivo del cliente
Passione per la ricerca e la scoperta

Per noi, la progettazione elettronica è un processo in continua evoluzione, guidato dalla curiosità e dalla volontà di migliorare ogni giorno. Perché la vera innovazione non è solo trovare la soluzione giusta, ma scoprire nuove possibilità che nessuno aveva ancora immaginato.

Se hai un progetto in mente e vuoi svilupparlo con un team che unisce esperienza, creatività e tecnologia all’avanguardia, contattaci. Siamo pronti a collaborare con te per progettare soluzioni elettroniche su misura, ottimizzate per le tue esigenze.