In questi mesi si sta verificando una crisi di cui pochi parlano, ma che ha una grandissima influenza su uno dei settori trainanti dell’economia mondiale. La carenza globale di microchip, detta anche chip shortage, ha già messo in difficoltà il settore dell’automotive e minaccia anche di rallentare l’elettronica di consumo.
Ad oggi, i chip sono il cuore elettronico di diversi prodotti, tra cui automobili, cellulari, tablet ed elettrodomestici di uso quotidiano: se vengono a mancare, tutti gli ordini effettuati dai clienti subiscono inevitabilmente dei rallentamenti sulla consegna.
Quindi, cosa si intende esattamente per Chip Shortage? In questo articolo Eurek ti spiega tutto ciò che devi sapere di questo fenomeno.
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Chip shortage: di cosa si tratta?
Con il termine chip shortage si intende la carenza di chip a livello mondiale. Questo fenomeno è il risultato di molti fattori, per la maggior parte indipendenti tra loro, che hanno contribuito a generare una situazione in cui l’offerta è decisamente minore rispetto alla richiesta.
Incremento della domanda per nuovi device
I microchip, oramai, sono fondamentali per il funzionamento di un numero sempre crescente di dispositivi. Questo ha fatto si che la richiesta di microchip subisse un rapido aumento: il numero sempre maggiore di dispositivi elettronici ha incrementato notevolmente sia la varietà che la complessità dei componenti necessari.
Ad esempio, al giorno d’oggi un’automobile può montare a bordo più di un migliaio di chip, necessari per far funzionare una serie di funzionalità differenti, legate ai sistemi di guida assistita oppure ai computer di bordo. Pensando più in piccolo, basta pensare alle lampadine a LED: a differenza di quelle a filamento, necessitano di un chip per funzionare.
L’introduzione della didattica a distanza e l’incentivazione dello smart working, in aggiunta, hanno contribuito ad aumentare la richiesta di computer, tablet, eBook e ulteriori dispositivi elettronici. Questi sono solo alcuni esempi citati per spiegare che, anche se non si fossero verificate le cause che elencheremo successivamente, il fenomeno della chip shortage si sarebbe probabilmente verificato comunque.
Gli effetti della pandemia globale
Indubbiamente, come già presupposto da parte del team di Eurek, la pandemia globale iniziata nel 2020 ha influenzato molto l’andamento delle industrie. I lunghi lockdown e il conseguente stop forzato per diverse aziende, comprese quelle produttrici di chip, ha rallentato notevolmente la costruzione di processori.
A questo già drammatico scenario, si è aggiunta l’enorme domanda di dispositivi digitali necessari per poter adempiere al lavoro da remoto, alla DAD e a tutte le situazioni createsi per poter superare le restrizioni vigenti: anche solo per poter vedere un amico, era necessario l’utilizzo di un computer, un tablet o uno smartphone.
Calamità naturali
Come se già non bastassero gli effetti della pandemia globale e la crescita fuori controllo di dispositivi elettronici, alcuni stabilimenti dediti alla produzione di chip sono stati colpiti da vere e proprie calamità naturali.
Il primo esempio riguarda la tempesta di neve avvenuta nel febbraio 2021 ad Austin, in Texas: questo raro episodio ha obbligato due importanti aziende, ovvero una sede di Samsung e NXP Semiconductors, a chiudere per diversi mesi, fino al completo ripristino di tutti gli impianti e le linee produttive.
A Taiwan, invece, la sede di TSMC (azienda che produce circa il 50% dei wafer di chip a livello mondiale) è stata travolta da una grave inondazione che ha colpito il posto. In Giappone, lo stabilimento di Renesas Electronics ha subito un grave incendio, creando enormi difficoltà: questa impresa, infatti, da sola riesce a garantire circa il 30% dei chip necessari al settore dell’automotive mondiale.
Quali sono le industrie più colpite dal chip shortage?
Elettronica consumer
Il chip shortage ha generato una notevole crisi di produzione per alcuni componenti, in particolare le schede video, fondamentali per la produzione ad esempio di computer. Se si pensa ai fattori elencati prima, come le chiusure forzate delle aziende produttrici e la progettazione di device elettronici sempre nuovi, è chiaro che la crisi del chip sia solo il cosiddetto colpo di grazia dato ad un settore produttivo già in bilico.
Gli effetti di questa crisi sono tempi di consegna dilatati, difficoltà a stabilire date precise di consegna dei prodotti finiti e un drastico aumento dei prezzi di listino dei diversi componenti. Nonostante ciò, la carenza continua di pezzi ha incentivato i diversi uffici acquisti a fare scorta di componenti, mandando sempre il mercato sold-out.
Automotive
Nonostante questo settore abbia risentito un po’ meno della crisi – grazie ad una maggiore flessibilità nel lancio dei nuovi modelli – ha comunque riportato danni economici derivati dalla perdita di vendite. In questo caso, ad accusare il contraccolpo del chip shortage sono stati i clienti finali: i prezzi delle automobili sono saliti, sono diminuite le scontistiche applicate dalle concessionarie e, di conseguenza, è aumentato vertiginosamente il prezzo dei veicoli usati.
Anche in questo settore non si è verificata una diminuzione della domanda, per cui le case madri dei principali brand di automobili non sono state in grado di sostenere le richieste, finendo così per allungare notevolmente i tempi di consegna. Anche qui, le vittime di questa crisi sono i consumatori, costretti ad attente le vetture ordinate per tempi interminabili.
In conclusione
I fattori responsabili dello scoppio del chip shortage sono diversi: l’aumento della richiesta di dispositivi elettronici, lo scoppio della pandemia globale, l’avvenimento di rare calamità naturali. Il risultato è una difficoltà di reperimento di chip, componenti elettronici ormai essenziali per il funzionamento di diversi device, a partire da piccoli elettrodomestici, fino a grandi SUV.
Come spera il team di Eurek, ci si augura che vengano implementate quanto prima nuove aziende produttrici: solo aumentando la produzione di chip sarà possibile rispondere alle nuove esigenze del mercato.