Through hole: cos’è e perché usarla nell’assemblaggio PCB?

Negli anni ‘60, con la nascita della tecnologia di montaggio di tipo superficiale, l’assemblaggio delle schede elettroniche tramite fori è divenuto sempre meno frequente. Tuttavia, ancora oggi esistono casistiche particolari per cui questo procedimento si presenta indispensabile per montare i componenti sul circuito stampato.


In quali situazioni viene ancora utilizzata la tecnologia through hole e in che modo si rivela utile? Come funziona questo processo di assemblaggio tradizionale? Con il supporto del reparto produzione di Eurek, nei prossimi paragrafi individuiamo le risposte a queste domande.

Through hole

Through hole: di cosa si tratta?

La Pin Through Hole (PTH) è una tecnologia di montaggio della scheda elettronica basata su fori passanti. Molto utilizzata fino alla metà del secolo scorso, attraverso la manualità e la precisione di un reparto specializzato permetteva di montare i componenti sul circuito stampato.

In che modo? Come indica il nome stesso, con la PTH vengono inseriti dei pin (definiti anche “reofori”, ossia i fili terminali dei componenti elettronici ed elettrici) all’interno dei fori presenti sul PCB (Printed Circuit Board).

La tecnologia through hole è quasi completamente manuale: operatori specializzati in questo procedimento si occupano di inserire, passo dopo passo, i pin nei fori del circuito stampato. Ciò che, generalmente, è automatizzato è la fase iniziale di lavoro: è, infatti, una macchina preformatrice a preparare la base affinché accolga i componenti elettronici. Proprio perché richiede massima attenzione in fase di assemblaggio, gli operatori preposti a questa attività frequentano corsi intensivi di saldatura manuale: affrontando lezioni teoriche e pratiche, riescono a comprendere come mantenere sempre elevato il livello di precisione e cura che questa tecnologia richiede, garantendo risultati ottimali.

Through hole: qual è la differenza con il montaggio SMT? 

A partire dagli anni ‘60, il mondo dell’elettronica tradizionale subisce una rivoluzione senza precedenti: ciò è dipeso dalla nascita di una tecnologia che ne cambierà per sempre le sorti. Si tratta di SMT, acronimo di Surface Mount Technology, un processo di montaggio di tipo superficiale.


Qual è la differenza tra PTH e SMT? In entrambi i casi, per la saldatura viene sfruttato il principio di produzione di shock termici diversi a seconda del componente che andrà assemblato. Tuttavia, con la tecnologia SMT il montaggio avviene in maniera automatica: una macchina Pick and Place si occupa di scegliere il componente giusto e posizionarlo sul PCB. Successivamente, questi elementi vengono saldati con un forno a rifusione ad aria calda o azoto o un forno vapour phase.


→ Approfondisci le differenze tra i diversi tipi di montaggio nell’articolo dedicato alla SMD in elettronica.

Through hole: in quali casi è ancora fondamentale? 

A oggi, la tecnologia SMT ha soppiantato quasi completamente la tecnologia manuale through hole. Un processo automatico permette, infatti, di velocizzare le operazioni e ridurre il rischio di errore umano. Inoltre, grazie alla possibilità di montare i componenti su entrambi i lati della scheda elettronica (attività impossibile nel PTH), viene assicurato anche un minor spreco di materiale e denaro.

 

Ciononostante, alcune aziende nel campo dell’elettronica, come Eurek, hanno deciso di continuare a disporre di macchine e personale specializzati nel PTH, con l’obiettivo di soddisfare esigenze particolari.

 

Quali sono i casi in cui la tecnologia through hole si rivela ancora indispensabile? Chi si occupa della progettazione della scheda elettronica può ritenere necessario sfruttare questo processo quando i componenti presentano caratteristiche peculiari: è il caso di dimensioni così elevate da non poter essere gestite tramite la macchina Pick and Place. In altre situazioni, invece, l’utilizzo del PTH è dipeso da una scelta del cliente stesso o di problematiche di tipo meccanico, che rendono il metodo SMT impraticabile.

Saldatura BGA

In conclusione

Anche se nella maggior parte dei casi per montare i componenti su un circuito stampato viene utilizzata una tecnologia di tipo superficiale, è ancora importante disporre di strumenti e personale specializzati nel metodo through hole. Grazie a questa tecnologia, infatti, è possibile arrivare laddove l’automatismo non può ancora garantire risultati ottimali, assemblando schede elettroniche con componenti di grandi dimensioni o altre caratteristiche particolari.

 

In Eurek, azienda di elettronica di Imola (BO), disponiamo di personale qualificato in entrambi i metodi di assemblaggio dei componenti. Riteniamo fondamentale, infatti, che ogni nostro cliente possa vedere realizzato il proprio progetto, anche quando questo richiede operazioni manuali.
Desideri conoscere da vicino in che modo operiamo per garantire sempre la massima qualità del prodotto finale? Contattaci: saremo lieti di illustrarti i nostri processi di lavoro.

 

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