SMD Elettronica: come si differenzia dai processi PTH? Scoprilo ora

Cosa indica l’acronimo SMD, in elettronica?

In che modo la tecnologia SMD può aiutarti a realizzare prodotti ancora più innovativi, incontrando l’apprezzamento dei tuoi clienti?

E per quali aspetti è preferibile utilizzare una tecnologia SMD rispetto a una PTH?

Attorno a tutte queste domande ruota ancora oggi molta confusione. È per fare un po’ di chiarezza che nasce questa guida ai componenti SMD: oggi, Gabriele, uno dei cuori del reparto di produzione di Eurek, ti sorprenderà con una serie di informazioni utili riguardanti questa tecnologia. Buona lettura!

Cosa indica l’acronimo SMD?


SMD è l’acronimo di Surface Mounting Device e indica un montaggio delle schede elettroniche di tipo superficiale. Si tratta di una tecnologia sviluppatasi negli ultimi vent’anni, in cui i componenti possono essere assemblati in modo automatico, in quanto privi di fori. Molto spesso, puoi trovare anche l’acronimo SMT, Surface Mounting Technology, che ne è di fatto un sinonimo, se non per il fatto che nella sua definizione viene posto l’accento su un aspetto diverso: con SMD ci riferiamo ai componenti montati superficialmente; con SMT, ci focalizziamo sul processo che permette di ottenere questo risultato.

Con la tecnologia SMD, il montaggio della scheda elettronica avviene per mezzo di una macchina Pick&Place, che “prende” il componente e lo posiziona nel punto giusto sul circuito stampato. Questa macchina, infatti, funziona per mezzo di bobine che comprendono i diversi componenti di cui si comporrà la scheda elettronica; la Pick&Place è in grado di riconoscere il componente e di inserirlo esattamente dove dovrebbe andare, in attesa della saldatura finale.

Abbiamo visto che questa tecnologia si è sviluppata in gran misura negli ultimi anni. Ma prima come venivano assemblati i componenti delle schede elettroniche? Esisteva allora – ed esiste ancora oggi – una tecnologia di tipo tradizionale, definita con l’acronimo PTH.

Qual è la differenza tra tecnologia SMD e PTH?

 

Con l’acronimo PTH sottintendiamo “Pin Through Hole”: il termine sta a indicare quella tecnologia tradizionale che prevede l’assemblaggio delle schede elettroniche per mezzo di fori applicati sui circuiti. In questo caso, il processo avviene quasi interamente in forma manuale, se non per l’utilizzo di macchine prefomatrici che hanno il compito di preparare il componente al montaggio.

Nel settore dell’elettronica, oggi la tecnologia PTH è stata in gran parte sostituita dalla SMD, se non per alcuni sporadici casi. Generalmente, si utilizza la PTH quando i componenti nascono appositamente per questo tipo di tecnologia oppure si presentano di dimensioni così elevate da non poter essere inserite nella Pick&Place. Di fronte a queste situazioni, si realizza un primo semilavorato in SMD e poi si procede con il PTH.

Se non è previsto un collaudo del prodotto, la tecnologia PTH rappresenta lo step di produzione delle schede elettroniche finale, quello che precede la presentazione del prodotto al cliente e richiede perciò la massima accuratezza. Sia per questo motivo, sia perché è una lavorazione manuale, è richiesta quindi una spiccata dose di precisione, che deriva anche dalla partecipazione a corsi intensivi di saldatura manuale. Infatti, ci vogliono formazione ed esperienza sul campo per saper montare perfettamente le schede elettroniche con la tecnologia PTH.

Quali sono i vantaggi della tecnologia SMD?

 

Perché, nell’arco di pochissimi anni, la tecnologia SMD ha quasi del tutto soppiantato quella PTH? Sono tantissimi i vantaggi che porta questo tipo di montaggio, sia relativi alla riduzione dei costi, sia alla qualità del prodotto finito. Ecco, quindi, qualche esempio:

  • Azzeramento dell’errore umano. La saldatura manuale, proprio perché derivante dal lavoro dell’uomo, richiede tantissima attenzione in ogni momento: è fisiologico che, dopo diverse ore di operatività, una persona possa sentirsi stanca e perda la concentrazione. Basandosi sull’utilizzo di macchine automatiche, la tecnologia SMD azzera di fatto il rischio di errore umano: un rischio che andrebbe a compromettere l’intero processo di produzione della scheda elettronica, allungandone notevolmente i tempi.
  • Maggiore velocità, ergo più produttività. Una macchina Pick&Place può arrivare a posizionare migliaia e migliaia di componenti in una sola ora! Si tratta di numeri impensabili per chi effettua la saldatura a livello manuale.
  • Componenti di dimensioni minime. Negli ultimi anni, la diffusione della nanotecnologia ha comportato modifiche importanti anche nel campo dell’elettronica: basti pensare che un cellulare mediamente performante 15 anni fa era molto più grande rispetto a uno smartphone ultimo modello di oggi. Nel corso del tempo, infatti, si è vista la necessità di ridurre le dimensioni dei componenti della scheda elettronica, a favore comunque di performance più avanzate. La tecnologia SMD monta principalmente componenti di piccolissime dimensioni, fronteggiando perfettamente queste nuove abitudini da parte del consumatore e delle case madri di strumenti tecnologici.
  • Possibilità di montaggio su entrambe le facce del circuito. Con la tecnologia PTH è possibile assemblare i componenti su un’unica faccia del circuito stampato: ciò causa, ovviamente, lo spreco di materiale utile e la conseguente creazione di schede elettroniche di dimensioni più grandi. Al contrario, la tecnologia SMD permette di montare i componenti sia sul lato top, sia su quello bottom, utilizzando al meglio tutto lo spazio a disposizione.

In conclusione…

 

Nell’elettronica, è meglio SMD o PTH? Anche se oggi la prima tecnologia è quella più sfruttata, non sempre è battaglia: in molti casi, tecnologia superficiale e tecnologia tradizionale si combinano alla perfezione, creando schede elettroniche di qualità, evolute e pronte a far funzionare e performare al meglio i tuoi prodotti.

In questo articolo abbiamo visto quindi cosa significa affidarsi a una tecnologia SMT per montare le schede elettroniche. Se hai ancora qualche domanda o sei curioso di approfondire determinati aspetti, non esitare a contattarci: Gabriele e il resto del team saranno lieti di rispondere ai tuoi quesiti.

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